Il trattamento dialettico-comportamentale (DBT)
La Terapia Dialettico Comportamentale è un trattamento psicoterapico specialistico per persone che soffrono di problematiche legate alla gestione o regolazione delle emozioni.
E’ stata ideata dalla Prof.ssa Marsha Linehan docente di Psicologia Clinica presso la University of Washington di Seattle (USA) dove inoltre dirige la Behavioral Research and Therapy Clinic (BRTC). e indicata inizialmente soprattutto per pazienti con Disturbo di Personalità che presentano comportamenti autolesivi, parasuicidari, marcata impulsività e difficoltà nelle relazioni interpersonali, tanto che attualmente costituisce il trattamento per il Disturbo Borderline di Personalità basato sulla regolazione delle emozioni più completo e validato dalla ricerca empirica (APA, 2001).
Sucessivamente la DBT è stata adattata al trattamento del Disturbi da Alimentazione Incontrollata (BED) e alla Bulimia Nervosa (BN) da Christy F. Telch (1997). La BN si distingue dal BED per il ricorso a comportamenti di compenso inappropriati (quali vomito autoindotto, digiuno, abuso di lassativi o diuretici, iperattività fisica) in risposta alle abbuffate.
La DBT basandosi sul paradigma teorico secondo il quale esiste un collegamento tra le emozioni sgradevoli ed il disturbo alimentare (Abraham, Beumont, 1982; Arnow, Kenardy, Agras, 1992; 1995; Polivy, Herman, 1993) spiega il binge eating e gli altri sintomi alimentari (restrizione dietetica, purging) come tentativi comportamentali atti ad influenzare, cambiare o controllare emozioni dolorose (Linehan, Chen, 2005; Waller, 2003; Wiser, Telch, 1999; Wisniewski, Kelly, 2003). Gli episodi di abbuffata svolgerebbero la funzione di offrire un sollievo momentaneo dalle emozioni avversative. Inoltre durante l’episodio di binge eating viene esperita dal soggetto la sensazione di perdita di controllo, come se effettivamente non riuscisse a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto ingerisce.
Ricerche recenti hanno sottolineato l’importanza nei pazienti con DCA del ruolo esercitato da un deficit nelle abilità di regolazione delle emozioni (in particolare rispetto alle emozioni negative). Tra i fattori scatenanti la condotta alimentare figurano condizioni di stress e abbassamento del tono dell’umore (Polivy, Herman, 1993); emozioni spiacevoli (Eldredge, Agras, 1996; Greno, Wing, Shiffman, 2000; Chua, Touyz, Hill, 2004) in ordine ansia, tristezza, solitudine, stanchezza, rabbia e felicità (Masheb, Grilo, 2006). Tali soggetti, infatti, sembrano mostrare difficoltà nell’identificare, riconoscere e attribuire un significato agli stati emotivi che sperimentano, insieme ad un limitato accesso alle strategie di regolazione emotiva (Whiteside e coll., 2007).
Pertanto il nucleo eziopatogenetico su cui si focalizza la DBT è rappresentato da uno specifico deficit del sistema di regolazione emotiva del paziente che esita in comportamenti impulsivi e autolesivi tipici del funzionamento psicopatologico e a cui spesso consegue anche una difficoltà nelle relazioni interpersonali e nella comunicazione con l’ambiente sociale di riferimento.
E’ indicata per soggetti con Disturbo di Personalità, Disturbi della Condotta Alimentare, Disturbi dell’Adolescenza con problematiche di tipo impulsivo.