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DCA Farmaci

E’ necessaria una riflessione sull’approccio farmacoterapico ai DCA, sui limiti, sul significato nell’ambito di un trattamento integrato, nonché sulle possibili convergenze con le varie forme di psicoterapia che sono riconosciute, nella maggior parte dei casi, come lo strumento fondamentale di intervento.

Le ricerche più recenti nelle Neuroscienze hanno evidenziato, con tecniche di neuroimaging, come nell’Anoressia Nervosa si sviluppi una atrofia della sostanza grigia a livello cerebrale, correlata con il basso peso corporeo. Quando la paziente recupera un peso adeguato la sostanza grigia rotorna ai valori precedenti di normalità.

Tuttavia se il sottopeso raggiunto era molto basso, il ritorno della sostanza cerebrale alla normalità è molto lento e non del tutto reversibile; lo stesso accade se il disturbo anoressico è di lunga durata.

La necessità di utilizzare una terapia farmacologica in acuto, nei casi più impegnativi, di importante sottopeso, e/o di lunga durata (oltre l’anno), è legata all’urgenza di un recupero completo prima che i danni a livello cerebrale, così come quelli a livello delle ossa (osteoporosi) e del sistema riproduttivo (atrofia delle ovaie) diventino solo parzialmente reversibili.

La psicoterapia è il trattamento di elezione nella maggior parte dei casi, va iniziata contemporaneamente ma i tempi sono più lunghi.

Per comprendere come agiscono gli psicofarmaci possiamo considerare come punto di partenza le nostre conoscenze sul coinvolgimento dei vari neurotrasmettitori e dei loro sistemi nei DCA.

Il sistema dopaminergico (della dopamina DA) è coinvolto nella regolazione fisiologica del comportamento alimentare con inibizione del senso della fame e riduzione dell’assunzione di cibo a prevalente contenuto proteico. Nell’Anoressia si sono riscontrati ridotti livelli plasmatici, liquorali e urinari di dopamina e dell’acido omovanillico, suo metabolita. Tali livelli sono ritornati nella norma con il recupero ponderale, indipendentemente dal persistere del nucleo psicopatologico. Alterazioni del sistema DA sono state riscontrate anche nella Depressione e nel Disturbo Ossessivo.

Il sistema noradrenergico (NA noradrenalina) influisce stimolando la fame e l’assunzione preferenziale di glucidi. Una diminuzione dell’attività NA nell’ipotalamo mediale comporta calo ponderale e aumentata attività fisica (che ricorda la condotta Anoressica). Anche in questo caso negli studi sull’uomo il ridotto ricambio di NA è correlato alla diminuzione di peso e in teoria si dovrebbe normalizzare con il recupero ponderale; nella realtà la normalizzazione dei livelli di NA si realizza già dalle primissime fasi di recupero nutrizionale, mentre rimangono ridotti, attorno al 50% dei valori normali, in pazienti anoressiche normopeso da quasi 2 anni, ma con un assetto mentale ancora orientato in senso psicopatologico.

Particolare importanza assume il sistema della Serotonina (5HT) nel regolare il senso di sazietà e nella selezione dei macronutrienti, ma soprattutto nell’assicurare il corretto funzionamento dei circuiti neuronali, coinvolti nella regolazione dei processi associativi delle caratteristiche di sgradevolezza/piacevolezza agli stimoli gustativi. La Serotonina è implicata anche nei meccanismi patogenetici dell’ossessività, dell’impulsività e dell’aggressività. Nella BN il turnover di serotonina è normale o ridotto, mentre aumenta nella fase di remissione.

Da una revisione dei risultati di studi di ricerca farmacologici, nazionali e internazionali, emerge che:

  • è fondamentale nella fase di acuzie aiutare i pazienti con un intervento farmacologico mirato al singolo caso clinico
  • il razionale dei farmaci dopaminergici, a bassi dosaggi, si basa sul riscontro che pazienti con AN frequentemente presentano un’alterazione dell’immagine corporea e un’ideazione persecutoria sul cibo e sul corpo;
  • il razionale del trattamento con SSRI, si basa sul riscontro sintomatologia depressiva e che il profilo del quadro clinico presenta delle similitudini con il disturbo ossessivo-compulsivo. Gli studi sul trattamento farmacologico della BN si sono concentrati principalmente sull’utilizzo degli SSRI, in parte a causa della comorbidità di sintomi depressivi spesso osservata anche in pazienti con BN e in parte a causa di un effetto anoressante diretto.

E’ fondamentale tenere in considerazione sia i correlati biologici specifici dei DCA, sia le componenti sintomatologiche ossessive, depressive, dissociative costantemente presenti nell’anoressia e bulimia, per non parlare dei veri e propri Disturbi psichici presenti in comorbidità, ovvero in associazione ai DCA, su cui questi farmaci tra l’altro hanno un’azione comprovata.